HARRY POTTER: UN’ALTRA FIABA NELLA FIABA
Josh Thaller è un diciannovenne americano con problemi di apprendimento, che per tutta la vita l’hanno obbligato a studiare il triplo dei suoi compagni per raggiungere, spesso, molto meno dei loro risultati.
Il Washington Post, che ha raccontato la sua storia pochi giorni fa, dichiara che Josh non è nato con questi handicap, ma li ha sperimentati a seguito di una brutta caduta, all’età di due anni, che gli ha fatto battere la testa danneggiando alcuni centri cerebrali.
La famiglia non si accorse di nulla finché il bimbo non iniziò la scuola, e anche se fosse stato possibile porre rimedio, a quel punto era decisamente troppo tardi.
Educatori e psicologi, di fronte ai suoi test, dichiararono che l’accesso all’università gli sarebbe stato per sempre precluso. Tuttavia non mancarono coloro che spinsero Josh a perseverare: fra questi, i suoi genitori.
Poi, alle medie, la chiave di volta che avrebbe mutato il corso degli eventi: la madre di Josh iniziò a leggergli la storia di Harry Potter la sera prima di dormire. Il ragazzino divenne così impaziente di conoscere il seguito della vicenda al punto da ostinarsi a leggerla da solo, armato di vocabolario. Dopo anni di tentativi infruttuosi per cercare di imparare a leggere decentemente, ecco dunque lo sprone decisivo. E così Josh imparò finalmente a padroneggiare le parole.
Ora legge regolarmente, e ama particolarmente la fantascienza e la storia. La constatazione di poter riuscire a fare ciò che si era prefisso, pur dovendo lavorare alacremente, gli ha dato la fiducia necessaria per avanzare anche nei corsi scolastici, sempre aiutato dagli encomiabili genitori, una sorta di equivalente di Ron ed Hermione.
Quando falliva gli esami, Josh li ripeteva, con determinazione e costanza, una classe dopo l’altra, come nella conquista degli horcrux potteriani.
Josh, dopo essere stato ammesso al college, progetta ora di viaggiare e laurearsi. E un giorno, di diventare direttore di un museo storico. O un professore di Storia. E non in un ateneo qualunque: Josh ha imparato con Harry a inseguire le proprie mete e l’ateneo che ha in mente ora è nientemeno che Harvard.
Di fronte a episodi come questi, come non ripensare, allora, alle parole di Silente? “Sono le scelte che facciamo, che dimostrano quello che siamo veramente, molto più delle nostre capacità”.
Per Josh è stato senz’altro vero e lui ne ha fatto tesoro.