IL CINEMA FANTASY E IL FALSO GRAAL DELLA SCENEGGIATURA
Leggo di remake di film del filone Fantastico che hanno già almeno 2 versioni all’attivo; leggo di prequel inventati dal cinema per sfruttare il filone di film tratti da romanzi, di spinoff carucci ma tutto sommato assai modesti rispetto alla storia-madre… E mi sembra tutto delirante. Come se non ci fosse ottima materia prima fra cui scegliere e su cui basare ottime sceneggiature! Se fossi una major cinematografica sceglierei un agente in vari Paesi che mi segnalasse i volumi più meritevoli di essere vagliati per un film. Non mi sembra un’idea da Leonardo Da Vinci no? Anche in Italia abbiamo alcune serie fantasy che sul grande schermo non avrebbero nulla da invidiare a quelle inglesi o americane che sono passate negli ultimi 20 anni (alcune delle quali, peraltro, assai scadenti). E i cui libri, grazie alla visibilità che solo il cinema può dare, beneficerebbero non solo di aumenti di tiratura in Italia, ma di richiesta di traduzioni all’estero, con rilancio del made in Italy.
Da estimatrice di Harry Potter, mi domando perché una serie caruccia ma modesta come Animali Fantastici debba essere quella che tiene il mondo col fiato sospeso?!
La colpa è in parte, però, anche del pubblico (nel nostro caso italiano, come nel caso di altri Paesi del loro pubblico indigeno) che fa code chilometriche per vedere questi remake/prequel/spinoff e poi non va in libreria a cercare volumi che gli regalino le stesse emozioni. ma si limita ad aspettare che Warner, Disney & affini gli scodelli nel piatto la prossima portata.
Allora, voglio nominare 3 saghe italiane da considerare (preciso che ovviamente non ho cognizione di tutto il fantasy italiano, quindi se qualcuno ne conosce altre le segnali nei commenti, la cosa non può che farmi piacere):
1. La Saga degli Ultimi di Silvana de Mari, meglio nota come la Saga dell’Ultimo Elfo, una esalogia high fantasy – di cui presto uscirà un nuovo volume, la storia del mitico Re Arduink, che porterà il totale sette – che non ha nulla da invidiare ai migliori high fantasy anglofoni e con una tonnellata di spunti su cui riflettere;
2. La Saga dell’Alchimista ( o Saga delle Terre) di Antonia Romagnoli, una quadrilogia high fantasy con venature urban che ricrea un mondo magico pregevolissimo e, cosa non trascurabile, valorizza un personaggio nostrano poco conosciuto (il principe di Sansevero) ma che, se solo lo conoscesse quel pennivendolo di Dan Brown diventerebbe una miniera d’oro di ispirazioni, mentre purtroppo Antonia “è nata in Italì” come cantava Carosone;
3. La Saga di Hyperversum di Cecilia Randall, una trilogia Fantastica che ruota attorno all’idea del salto temporale fra l’epoca odierna e il XIII secolo. A questa si aggiunge anche una serie sequel composta da Hyperversum Next e Hyperversum Ultimate.
La Trilogia di Hyperversum
Fonte: www.landeincantate.it/cecilia-randall-trilogia-hyperversum-saga/
Se siete davvero appassionati di Fantastico, se è il genere che più di tutti fa vibrare le vostre corde, cercateli, leggeteli e poi ditemi se non avevo ragione.
Altro che prequel della Fabbrica di Cioccolato o piece teatrale della Maledizione dell’Erede (per inciso, una cagata pazzesca imbarazzante)!!!!!