LA PROSPETTIVA STORICA NEI ROMANZI DI HARRY POTTER
Il sito Historycast ha messo on line una bellissima – e voglio risottolineare bellissima – puntata alla scoperta e difesa della Storia nella scuola di Hogwarts, a cura della professoressa Enrica Salvatori. (foto)
Il contenuto
La disamina parte da un argomento prevedibile – quello delle lezioni di Storia della Magia del professor Ruf – ma, strato dopo strato, si addentra nella questione finendo per mettere a nudo risvolti tutt’altro che scontati, esaminando in cosa consista effettivamente una prospettiva storica affidabile, su quali strumenti possa basarsi, e quali siano i limiti di cui lo storico deve essere conscio.
La Salvatori passa in rassegna – attraverso l’esempio del Diario di Tom Riddle e della storia della Camera dei Segreti – l’attendibilità documentale; quindi – attraverso la storia giudiziaria di Sirius Black – si occupa di quella delle testimonianze oculari (un tema molto delicato e affrontato criticamente, aggiungo, anche dai più moderni orientamenti della Criminologia). Finisce così per mostrare la poliedricità delle ricostruzioni storiche e l’assoluta mancanza di univocità assoluta.
La Salvatori passa quindi in esame la storia sociale della comunità magica, mettendo in evidenza come la ricostruzione della razza dominante sia un versione edulcorata rispetto a quella raccontata dalle minoranze (si veda l’atteggiamento ferocemente dissidente dei goblin), e come voglia imporre un’idea di ecumenicità e armonia che sono ben lungi dall’essere state raggiunte (si veda la schiavitù elfica e la repulsione di molti maghi nei confronti dei babbani). La Salvatori esamina i segni tangibili che, in una civiltà, raccontano questa prospettiva dominante, soffermandosi sulla Fontana della Fratellanza Magica presso il Ministero della Magia e sulla mostruosa scultura razzista antibabbana fatta installare da Voldemort, nel medesimo luogo, dopo la sua seconda scesa al potere.
La docente analizza poi gli strumenti cronachistici moderni, i giornali, e la questione spinosa derivante dal contrasto fra il prestigio di una testata e l’obiettività del suo contenuto: all’uopo porta ad esempio gli articoli di una giornalista assolutamente partigiana come Rita Skeeter, che però scrive sul maggior quotidiano magico, e l’intervista assolutamente veritiera di Harry pubblicata sul fanfaronissimo Cavillo.
Viene inoltre ricordata la rispondenza delle figure tiranniche come Grindelwald e Voldemort con il periodo in cui l’Europa fu piagata dal nazismo e, infine, viene analizzato il metodo di ricostruzione storica operato da Silente, grazie alle fonti storiche riversate nel Pensatoio.
Potete ascoltare il podcast potteriano a questo link.
L’autrice
Enrica Salvatori è nata a La Spezia nel 1963. È l’ideatrice, l’autrice e la voce del podcast. Laureata in Storia, è professore associato all’Università di Pisa e giornalista pubblicista. Insegna Storia Medievale nel corso in laurea in Storia, e Storia, nel corso in laurea in Informatica Umanistica (le cui lezioni sono regolamente rese disponibli via podcast). Collabora anche con il mensile Tuttoturismo, della Domus, dopo aver lavorato per alcuni anni anche con le testate Airone e Dodo, della Giorgio Mondadori, Quark, della Hachette-Rusconi e Medioevo e Dossier, della Giunti. Ha collaborato con le riviste di fumetti Fumo di China e IF e ha sceneggiato due serie per bambini: Dodo (personaggio di GiBi Carpi) e Clarissa & Co. (una serie originale ideata assieme a Marco Della Croce e Danilo Francescano), oltre a essere coautrice del libro L’oro di Zio Paperone, Edizioni Abaco Rimini, 2000. Autrice di una cinquantina di pubblicazioni universitarie e di storia locale, è stata l’esperta della trasmissione di Rai Tre Terzo Pianeta, (ed. 2007-2008)